BANDITO
Olbia, 14.04.2025
Ieri su segnalazione di un privato cittadino, abbiamo soccorso un cane a rischio investimento in zona Bandinu.
Portato al rifugio è stata controllata la presenza di microchip, di cui fortunatamente è dotato, ma il numero di telefono associato non è più attivo. Come da prassi è stato pubblicato sui nostri social il suo ingresso, nel caso qualcuno lo riconoscesse in attesa dell’attivazione della procedura per rintracciare i proprietari tramite ASL (ricordiamo che ieri era domenica).
Il putiferio che di lì a poco si è creato è un qualcosa che ci ha lasciati stupiti e senza parole.
Abbiamo scoperto che il cane si era volontariamente allontanato da casa e la famiglia lo stava cercando. Gli stessi ci hanno contattato ed abbiamo preso accordi per incontrarci oggi, senza nessun tipo di polemica, per cui ci preme sottolineare non c’era alcuna necessità. Non è la prima volta che un animale torna ai legittimi proprietari espletate le pratiche burocratiche.
Musetto è stato restituito con la promessa che gli verranno prestate tutte le cure necessarie. Vogliamo tranquillizzare chi ha a cuore la sua sorte, siamo in contatto con la clinica e seguiremo la situazione a distanza.
Oggi abbiamo fatto leggere ai signori alcuni dei commenti che sedicenti amici della famiglia ci hanno scatenato addosso. Si sono scusati e sono rimasti sconcertati da tanta cattiveria ed ignoranza, non ne capiscono il motivo ed in tutta sincerità nemmeno noi.
Visto che sono pubblici vogliamo condividerne alcuni solo per farvi capire fin dove si può arrivare ad attaccare gratuitamente qualcuno che nemmeno si conosce, invece di concentrarsi sul fatto che il cane è stato da noi salvato e messo in sicurezza.
Hanno trasformato una storia di sofferenza in una crociata inutile, per mera ignoranza in materia di benessere animale.
I social non sono tribunali e valuteremo se procedere legalmente contro tutte le persone che ledono il buon nome della nostra Associazione. Riapriamo i commenti ai post di ieri sera, chiusi semplicemente perché la situazione verso la proprietà stava degenerando, arrivando addirittura a pubblicarne nome e cognome, indirizzo e numero di telefono.
Aggiornate i dati del microchip del vostro animale.
Usate foto recenti se cercate un animale smarrito.
Riflettete prima di condividere accuse. La diffamazione fa più danni della negligenza.
Olbia, 13.04.2025
Un povero cane visibilmente sofferente e disorientato, correva disperato intorno ad una rotatoria in zona Bandinu ad Olbia. Una scena straziante: il corpo in gran parte privo di pelo mostra i segni di un’incuria che dura da tempo. Le unghie cresciute a dismisura fino a diventare artigli, suggeriscono una probabile leishmaniosi non curata.
Lo abbiamo chiamato Bandito e pensate un po’, ha microchip ma il numero di telefono associato risulta inesistente. Non sappiamo se sia stato abbandonato, o nella migliore delle ipotesi si sia smarrito da tempo. Domani tramite ASL attiveremo le ricerche del proprietario.
Oltre alle sue condizioni, ci ha colpito profondamente la mancanza di reazione delle persone che hanno assistito alla scena. Sedute ai tavolini dei bar, passanti, automobilisti… tutti indifferenti alla sua disperazione. Nessuno si è alzato per aiutare o ha chiamato i soccorsi. Nessuno ha tentato di fermare quella corsa angosciante.
L’indifferenza uccide. Uccide non solo chi la subisce direttamente, ma uccide anche una parte di noi stessi. Uccide la nostra empatia, la nostra compassione, la nostra capacità di connetterci con gli altri esseri viventi.
Quando abbiamo ricevuto la segnalazione da un cittadino preoccupato (l’unico a quanto pare che ha deciso di agire), siamo intervenuti immediatamente ed ora è al sicuro con noi e riceverà tutte le cure di cui ha disperatamente bisogno.
Ma non possiamo fare a meno di chiederci: quante sofferenze avrebbero potuto essere evitate se qualcuno avesse agito prima?